Sulle tavole del palcoscenico
Non solo Pocho, ma anche la nostra piccola compagnia teatrale ne combinò di tutti i colori in quegli anni. Esordì con “Il Drago” di E. Schwarz, in una fantasiosa e allegra versione, con la presenza di elementi della cultura popolare (che sarebbero diventati una costante in tutti i futuri spettacoli) e musiche di Gualtiero Bertelli.
Ma non crediate che il “Gruppo 5” prendesse il suo nome dal numero dei componenti. Il 5 era il numero del permesso di una delle compagnie di Nuova Scena, fondata da Dario Fo, Franca Rame e Vittorio Franceschi. Alcuni di essi decisero di proseguire autonomamente e così iniziò l’avventura del “Gruppo 5”.
Non sto ad annoiarvi con gli aneddoti, le curiosità, i personaggi famosi e non che si sono susseguiti nel corso delle tante tournée in Italia e all’estero. Questo manifesto sintetizza uno dei momenti più esaltanti vissuti a Venezia, nel periodo della collaborazione con Danilo Dolci a Partinico . Era tanta l’adrenalina scatenata dopo il successo dello spettacolo alla “Fenice” , che passeggiamo fino all’alba tra le calli deserte, incuranti dell’umidità della notte, come a volerne prolungare le sensazioni. Ma all’alba ci siamo dovuti arrendere…….... l’indomani ci aspettava l’Abbazia di Nonantola e un altro successo!
A proposito, sapete che i teatranti sono capaci di fare chilometri e chilometri, dopo gli spettacoli, per tornare a dormire in quel posto in cui si sentono coccolati come a casa? A noi succedeva in particolare con l’Albergo “Buon Vivere” di Senigallia. Prima di accedere alla Reception si passava da un’anticucina dove le cuoche preparavano a tutte le ore ogni sorta di pasta fresca: ravioli, tortelli, tagliatelle che squagliavano in bocca….Sarà per questo che le camere del Pocho sono divise in “Prima Scena” (fronte mare) e “Seconda Scena” (interno su piccolo giardino)? E che propongono un ambiente caldo e familiare tra tanti cari ricordi? E che non devono mancare mai al Ristorante la pasta fresca, le “cassatelle” e il cuscus “incocciato” a mano?